mercoledì 24 luglio 2019

Piccoli romanzi tascabili

(consigliata come accompagnamento)

6.21am, 4 minuti e l'avrei perso. Il destino ha però col voluto concedermi non solo di salire sul treno, ma anche di sedermi al posto giusto al momento giusto.

Mi siedo, tiro un sospiro, mi accascio sulla parete e chiudo gli occhi: 4 ore di sonno si fanno sentire. Tempo due minuti e sono circondato da una coppia di mezz'età, un lui e una lei, d'ora in poi Bonnie e Clyde. Non sembrano conoscersi, ma stanno parlando -lei parla lui asseconda- fin dal primo istante. Piantatela, voglio dormire dannazione!

Mentre il nostro si incammina lentamente in direzione Liguria questo inatteso dialogo comincia a colorarsi di dettagli.
Lei di Torino, lui di Torino.
Lui camionista, lei badante.
Lei in vacanza, lui a lavoro.
Lui separato, lei separata.

A poco a poco, occhi chiusi e dissimulante, inizio ad interessarmi a questi due e non riesco a fare a meno di appassionarmi alle loro vicende. Clyde sta andando a Savona per recuperare il suo camion, diretto in quel Barcellona. Bonnie starà qualche giorno sulla costa Azzurra per staccare dalla quotidianità. Entrambi sembrano rilassati, nessuno dei due vuole farsi pesare l'esistenza più del dovuto.


Si scopre che Bonnie è giovane non solo nell'energia che emette alle 7 del mattino, ma in tutta la sua personalità e vita, capace di reinventarsi badante dopo il fallimento del proprio negozio e desiderosa di viaggiare "neanche c'avessi 20 anni". Clyde è più riflessivo, ma regge il gioco: sa il fatto suo, e anche quando vengono toccati tasti pericolosi come quelli economici o politici i due non si dimostrano ominidi depensanti come, prevenuto, sono ahimè solito attendere.

Parlano delle proprie famiglie, dei figli ormai grandi, di come li hanno lasciati correre per la loro strada, di quello che la separazione ha significato per entrambi. Mi sento invadente ad ascoltarli, ma ormai sono calamitato dal romanzo in diretta esclusiva. E proprio come un romanzo non può mancare il bel colpo di scena!

Bonnie, d'un tratto, se ne esce chiedendo al compare se non avesse per caso frequentato un certo negozio di abbigliamento in una certa via anni prima.
Sì, con la moglie.
"Lo sapevo!" esulta Bonnie. Dieci e più anni sono passati, eppure, forse per deformazione professionale, lei lo ricordava... qualche capello in più ma era proprio il Clyde che, remissivo, veniva trascinato all'ex negozio di Bonnie per sporadici acquisti.
Lui non pare ricordare così bene lei, ma è sorpreso -non quanto me- dalla coincidenza appena scoperta. Coincidenza, davvero?

Alla luce di questa scoperta il rapporto sembra cementarsi ulteriormente, tanto che i due si lanciano a parlare non solo dell'immediato futuro, ma anche di come si vedono da vecchi e cosa vorrebbero dal resto della loro vita. Nel giro di un paio di ore mi sembra di averli conosciuti da sempre, di volergli bene più che a molti altri e di volerli aiutare in ogni modo.

Come ogni bel romanzo è necessario mettere un punto finale. E non resto deluso.
"Siamo in arrivo a... Savona" annuncia la robotica Siri di Trenitalia. Lui recupera le sue poche cose -un vero camionista!- e si accinge a raggiungere l'uscita. Prima, però, si ferma e le domanda se non le va, una volta chiusa la vacanza, di vedersi a Torino per un caffè. Lei, come se fosse ovvio, accetta di buon grado. Non si abbracciano, non si stringono la mano, un semplice saluto fra due persone che per la seconda volta nella loro si sono incontrate e sembrano già sapere quanto li attende. Un terzo incomodo mezzo addormentato ha potuto essere testimone di tutto ciò e (quasi) commuoversi per il miracolo del caso.

Deformazione da lettore a parte, sono sicuro che la loro sarà una bellissima storia, DEVE esserlo. Bonnie, Clyde, siate felici assieme!!

Firmato: il vostro -non più assonnato- compagno di viaggio.

mercoledì 10 luglio 2019

Condottiero

Un cielo senza stelle, una terra senza vita
Forse solo un brutto sogno, forse morte indefinita
Voli piano, voli storto, quel che vedi è solo torto
Poi d'incanto, tutto tace, sembra quasi ci sia pace
Ma son inganni sempre nuovi
Tu ci abbocchi e poi ti trovi
Sempre a picco sulle rocce
Sempre inciso nelle tracce
Il disagio del creato, non ha senso, non ha Stato
Tutto scorre, tutto passa, scrivi in fretta, a testa bassa
Il passato non si cambia, nel futuro solo gabbia
E il presente! Che regalo! Spine in gola, cardi in mano
Su, coraggio, condottiero, petto in fuori schiena indietro
Non importa quel che senti, non importa dei tormenti
Vola alto, vola forte, a chi importa la tua sorte?
Solo nero in questo istante, lividato e dolorante
Ma, coraggio, denti stretti, con gli amici, coi parenti
Maschera presa, zaino in spalla,
non l'hai chiesto, ma resta a galla...